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BiDiMedia ha realizzato una nuova rilevazione comprendente le intenzioni di voto per le elezioni politiche con campione di 1000 interviste raccolte tra l’1 e il 5 giugno 2025 in modalità CAWI/da panel. Il campione è rappresentativo della popolazione di riferimento per genere, istruzione, età, condizione lavorativa, dimensione del comune di residenza, provincia di residenza, ponderato per voto pregresso. Rappresentatività del campione: +/-3,2% per una percentuale stimata del 50,0%, con un intervallo di confidenza al 95%.
Il precedente sondaggio BiDiMedia per le intenzioni di voto politiche risale al 25 marzo scorso; tutte le variazioni indicate sono riferite a tale rilevazione.
Il voto ai partiti
Se si votasse oggi alle elezioni politiche, Fratelli d’Italia rimarrebbe saldamente primo partito, guadagnando 6 decimi rispetto a marzo e sfiorando il 29% dei consensi. Buon momento quindi per il partito della Presidente del Consiglio Meloni, che anche dopo l’esito referendario appare rafforzata.
Il Partito Democratico resta al secondo posto con il 23,1% dei voti, pur perdendo 3 decimi e vedendo così aumentare di quasi un punto percentuale il divario dalla formazione di Giorgia Meloni. Da sottolineare come il PD nelle medie dei sondaggi di aprile e maggio abbia visto una fase di forte crisi, perdendo circa 2 punti percentuali. Questo momento difficile potrebbe però essersi arrestato a seguito dei buoni risultati alle amministrative – in particolare a Genova – recuperando così parte dei voti persi da marzo a fine maggio. Il dato andrà verificato nelle prossime rilevazioni, in particolare a seguito del fallimento dei referendum di domenica e lunedì.
Tendenza positiva per la seconda forza di opposizione e terza complessiva, il Movimento 5 Stelle. +0,9 punti per il partito di Giuseppe Conte che sale al 12,5% dei consensi. Interessante notare come il voto per PD e M5S sembri seguire, ormai da diverso tempo, un andamento opposto e in un certo senso “complementare”. Approfondiremo la tematica in diretta venerdì sera alle 21.00 con il nostro sondaggista Achille Mena.
Quarta piazza per la Lega al 8,9% (+0,2); il partito di Salvini stacca così gli alleati di Forza Italia che perdono invece 2 decimi, scendendo al 8,3%. Per il partito ex-berlusconiano sembra essersi esaurita la spinta data dal buon risultato alle scorse Europee. Situazione simile a Sinistra per l’Alleanza Verdi-Sinistra: dopo il boom delle Europee, AVS è rimasta su valori stazionari o di lievissimo calo. Anche questa volta, per AVS variazione minima (-0,1) al 6,4%.
Situazione sempre frammentata nel “campo liberale”. Se l’area di Azione, IV e +EU valeva alle politiche il 10% circa e alle Europee il 7%, ora i 3 partiti tra loro divisi e con posizioni talvolta antitetiche sul futuro dell’area, superano appena il 6%. Profonda crisi per +Europa che dopo la dissoluzione della lista Stati Uniti d’Europa si è ritrovata sotto il 2% (1,8 in questa rilevazione) e deve ora fare i conti con il risultato referendario, di cui era stata promotrice per il quesito sulla cittadinanza. Italia Viva supera di poco il 2% (2,2, +0,1) mentre Azione scende al 2,8%, mancando così anch’essa la soglia del 3%, sbarramento alle elezioni politiche. Se si votasse ora, nessuna forza liberale entrerebbe in parlamento.
Per quanto riguarda le formazioni minori, la maggiore variazione riguarda Noi Moderati, quarta gamba del Centrodestra, che perde 3 decimi scendendo sotto l’1%. Calano di 2 decimi anche Rifondazione Comunista (0,8%) e Italexit (0,5%). Stabili Democrazia Sovrana e Popolare (1,3%) e Potere al Popolo (0,5%).

Affluenza e indecisi
Il valore stimato per schede bianche/nulla scende al 2,2%, ma è il dato della partecipazione ad essere rilevante. Ad oggi, si recherebbe alle urne per le elezioni politiche appena il 54% (forchetta 52-56 per cento) degli aventi diritto al voto. Si tratterebbe di un ulteriore record negativo di affluenza dopo il dato del 2022 (63,9%), a sua volta minore partecipazione dall’istituzione della Repubblica.
I cittadini sono oggi in grande misura disaffezionati alla politica, come facilmente riscontrabile a tutte le elezioni comunali, regionali ed europee, che arrivano con regolarità intorno al 50% di astensione cronica. Una dinamica che ha sicuramente influito anche sul deludente esito referendario.
La disaffezione per l’agone politico si nota anche nel dato degli indecisi, che crescono al 27%. Oltre un quarto dell’elettorato è quindi incerto, sia se votare o no, sia quale partito votare. Ciò segnala non una mancanza di scelta partitica (che è certamente abbondante), quanto l’attuale assenza di formazioni che suscitino entusiasmo e forte adesione, convincendo anche quelle fasce sociali meno interessate alla politica.
La situazione politica italiana risente già da tempo – come ripetiamo spesso – di una forte staticità, tuttavia il dato degli indecisi testimonia che esiste un bacino di potenziali elettori “in attesa” e disponibili qualora una forza politica nuova o rinnovata modificasse lo scenario attuale.
Continuate a seguire BiDiMedia per tutte le novità, i sondaggi e gli scrutini delle elezioni italiane, europee e nel mondo. Ricordiamo che questo sondaggio verrà presentato in diretta con una più dettagliata spiegazione del nostro sondaggista Achille Mena venerdì 13 giugno ore 21.00 sul canale YouTube BiDiMedia: https://youtube.com/live/uaVEhWmMKoE
Lorenzo Regiroli
Redazione BiDiMedia