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ALLE PRESIDENZIALI IN POLONIA (RI)VINCE LA DESTRA

Domenica 1 giugno si è svolto il secondo turno delle elezioni Presidenziali in Polonia. Si sono sfidati i candidati delle due principali parti politiche del paese: Trzaskowski, supportato dalla Coalizione Civica, una federazione di partiti moderati ed europeisti che insieme ad altre formazioni minori supporta il governo di Tusk, e Nawrocki, supportato da Diritto e Giustizia, storico partito nazional-conservatore ora all’opposizione del governo. Fin da subito i sondaggi avevano previsto un distacco molto lieve tra i due candidati, con esito elettorale sostanzialmente incerto. In generale però, Trzaskowski era ritenuto dai sondaggi e dai commentatori come leggermente favorito rispetto allo sfidante Nawrocki, forte anche del successo del primo turno e delle precedenti elezioni parlamentari. Anche i primi exit poll prevedevano una vittoria di Trzaskowski, seppur con pochi decimi di punti di vantaggio. Con l’avanzare di un lento scrutinio e l’arrivo dei dati reali l’esito elettorale si è ribaltato, con la vittoria di Nawrocki che è stata chiamata dai sondaggisti poco prima della mezzanotte. A scrutinio completato, Nawrocki è risultato vincitore con il 50,9% dei voti. Un risultato quasi sovrapponibile al 51% di Duda nel 2020. Interessante anche la distribuzione territoriale e demografica del voto. In Polonia, elezione dopo elezione, si assiste ad un paese sempre più diviso, sia tra grandi città e zone rurali, sia tra la zona orientale, più conservatrice, e quella occidentale più europeista.

La novità in questa elezione sembra essere stata anche anagrafica. Infatti il candidato del PiS, che ottiene generalmente un supporto molto basso da parte dei giovani, ha ricevuto la maggioranza dei voti anche nella fascia di età 18-29, segnale che gli elettori del candidato estremista di destra libertaria Mentzen, supportato principalmente da giovani maschi, abbiano alla fine deciso di supportare al secondo turno Nawrocki. Per la Polonia si vede dunque una rinnovata contrapposizione tra governo e presidente, con un Nawrocki pronto a mettere i bastoni tra le ruote del governo Tusk e dei suoi alleati, che oltre ad un presidente avverso devono anche fare i conti con un calare della popolarità.

Francesco Tempera

Team BiDiMedia

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