
Le elezioni tenutesi il 25 e 26 maggio hanno riconsegnato la città al centrosinistra dopo due mandati e un totale di 8 anni di amministrazione Bucci. La candidata del campo largo si è imposta con poco meno del 52% dei voti, contro il 44% dello sfidante di centrodestra Piciocchi.
Vediamo di analizzare in dettaglio composizione e flussi elettorali per capire come si è arrivati alla vittoria di Silvia Salis, candidata di un’ampia coalizione comprendente il PD, AVS, 5 stelle ma anche Azione, Più Europa, Italia Viva, fino al PSI, a Volt e a DemoS.
Partiamo dal dato dell’affluenza complessiva, il 51,9%. Dato ben più alto delle scorse comunali, in cui però si votava in un solo giorno e con sfida non proprio combattutissima, e invece molto simile all’affluenza delle scorse Europee (48%) e delle scorse regionali (50%), ovviamente nella sola città di Genova.
Il confronto che viene immediato fare è quello con le scorse regionali di ottobre 2024, per l’affluenza molto simile, per le coalizioni quasi identiche e anche per il breve tempo trascorso. Confrontando i voti assoluti con le scorse regionali in città scopriamo infatti che sostanzialmente Salis ha ripreso lo stesso numero di voti di Orlando, e Piciocchi gli stessi di Bucci. Un saldo positivo di poche migliaia, appena l’1%, per entrambi, dovuto alla maggiore affluenza

Quindi sostanzialmente una riedizione del dato di 8 mesi fa. Ma rispetto alle regionali non è cambiato proprio nulla?
Qualcosa in più dall’analisi dei dati dei singoli quartieri emerge. Cornigliano e Staglieno sono quelli dove Salis guadagna di più rispetto ai voti di Orlando, mentre lo storico quartiere popolare di Voltri è quello dove perde di più, tra l’altro uno dei pochi in negativo per lei. Se scendiamo ancora più nel dettaglio a livello delle singole sezioni scopriamo che in realtà Salis ha ridotto lo svantaggio su Piciocchi rispetto a Orlando con Bucci nelle sezioni in cui le liste di centro (SUE e Azione) sono andate meglio alle scorse europee (>15%). Invece ha perso vantaggio nelle sezioni in cui il centro era andato peggio (sotto il 3,5%) alle scorse elezioni europee.

Questo, considerando il gap quasi invariato a livello cittadino, potrebbe significare un recupero da parte della stessa Salis rispetto a Orlando di un pezzo dell’elettorato di centro/moderato. Salis che invece potrebbe aver lasciato qualcosa rispetto a Orlando nell’elettorato più di sinistra (vedasi anche il calo a Voltri) finito in parte nei candidati terzi (praticamente tutti di area sinistra o comunque antisistema) e in parte nell’astensione. Sempre Voltri infatti è l’unico quartiere di Genova con affluenza in calo, seppur minimo, rispetto alle regionali.
Finora abbiamo solo parlato delle variazioni e dei flussi rispetto alle regionali, ora però concentriamoci sulla composizione in sé dell’elettorato dei due candidati sindaco, e per fare questo conviene fare riferimento a un voto sicuramente meno personale e più politico come quello delle europee.
Le 3 liste di centrodestra all’europee (FDI, LEGA, FI-NM) avevano totalizzato 75mila voti. Piciocchi invece la scorsa domenica ne ha raccolti 107mila. Una bella differenza, sicuramente non spiegabile se non in minima parte con il lieve aumento di affluenza registrato (da 48% a 52%)
Piciocchi quindi è con ogni evidenza andato oltre il bacino di voti del solo centrodestra, come doveva già aver fatto Bucci alle scorse regionali. Di contro, Salis ha 125 mila voti, 9mila in meno dell’intero campo largo alle europee, senza nemmeno considerare i voti della lista di sinistra Pace Terra Dignità (circa 7mila) che potrebbero, almeno in parte, essere finiti anche su di lei. Andando a studiare la differenza tra il vantaggio/svantaggio di Salis su Piciocchi con quella tra campo largo e centrodestra alle europee e la forza delle liste di centro nelle varie sezioni si nota che Salis fa mediamente peggio rispetto al Campo Largo dove le liste di cento erano più forti.

Una correlazione netta (0,52) che mostra come sia molto probabile che diversi voti di liste di centro delle europee siano finiti su Piciocchi a queste comunali, non si vede nessuna correlazione paragonabile invece con i risultati di 5S o PD+AVS.
Una correlazione perfino più netta si vede con un’analisi analoga fatta però tra il voto delle europee e le regionali con Orlando/Bucci. Quindi, per fissare il punto, Salis probabilmente ha sì fatto un po’ meglio rispetto ad Orlando nel centro, ma è anche vero che una buona parte degli elettori di centro hanno probabilmente preferito comunque Piciocchi, come già avevano preferito Bucci ad Orlando.
Un ultimo dato, quello dei voti ai soli candidati sindaco, mostra come Salis sia più indietro e Piciocchi più avanti rispetto alla percentuale calcolata su tutti i voti validi:
- Salis 48,3%
- Piciocchi 46,6%
- Crucioli 1,8%
- Marras 1,3%
- Gualco 0,9%
- Toscano 0,7%
- Ronzitti 0,3%
Valori che potrebbero essere dovuti al fatto che un eventuale elettore non di centrodestra che vota Piciocchi, e abbiamo già visto che guardando i numeri assoluti devono essere stati diversi, può in misura maggiore rispetto all’elettore medio preferire un voto al solo candidato sindaco piuttosto che votare anche per una delle liste del centrodestra
In conclusione, i risultati di queste elezioni ci hanno mostrato come la figura di Bucci goda ancora di una sua popolarità nella città di Genova, popolarità che va oltre i consueti confini elettorali del centrodestra cittadino, e che si è estesa al suo vicesindaco Piciocchi (emblematici i risultati pressocché identici rispetto alle scorse regionali). Il centrosinistra ha dovuto faticare per strappare la città all’amministrazione uscente, e c’è riuscita mettendo insieme una coalizione molto ampia con una candidata (Salis) che ha saputo tenere insieme questa coalizione e anche recuperare qualcosa in quel bacino di centro in cui Bucci gode di un certo apprezzamento.
Francesco Luchetta
Redazione BiDiMedia