
Il 3 maggio si sono tenute le elezioni politiche in Australia, indette dal Primo Ministro Anthony Albanese, di ascendenza paterna pugliese, con alcune settimane di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura per approfittare di un buon momento politico per i Laburisti, al governo dal 20221. La scommessa ha dato esito positivo: Albanese e il Labor Party hanno vinto con un landslide clamoroso, rafforzando la maggioranza parlamentare e segnando quasi un unicum mondiale, in un momento storico in cui, almeno nel mondo occidentale, i governi in carica tendono ad essere scarsamente popolari e a faticare alle elezioni.
I risultati
Vediamo i dati con le grafiche pubbliche del The Guardian Australia2. Da notare come, a 10 giorni dal voto, i risultati non siano ancora definitivi: a mercoledì 14 maggio, il conteggio è al 88% dei voti. Questo dipende dal sistema di voto Australiano, che prevede per la Camera il ballottaggio istantaneo (chiamato localmente “voto preferenziale completo”) su collegi maggioritari uninominali, e per il Senato il Voto Singolo Trasferibile su collegi plurinominali. Laddove si devono contare le preferenze alternative, sono necessari molti giorni di scrutinio. Per i dettagli sul sistema di voto australiano rimandiamo al nostro approfondimento preelettorale che potete leggere qui, in cui trovate anche la presentazione di partiti e politici australiani.
I risultati sono comunque ormai quasi definitivi: alla camera, che determina il risultato politico, mancano da assegnare solo 4 collegi uninominali che non possono modificare l’esito complessivo.

Il voto delle Prime Preferenze evidenzia che dopo 3 anni di governo, i laburisti di Albanese non solo hanno tenuto, ma rispetto al 2022 hanno anche guadagnato consensi, risultando primo partito, a differenza delle scorse elezioni. I partiti di Destra (Liberal e National Party, alleati e che si presentano assieme come Coalition) hanno invece perso consensi, a vantaggio di One Nation (Estrema Destra populista) e Indipendenti, che con i collegi uninominali possono spesso essere in partita.
Il dato più rilevante è però il Two-Party Vote (in alto in immagine), che rappresenta quale tra i due partiti maggiori (considerando Coalition come un partito unico) ottiene più preferenze al ballottaggio istantaneo: è questo il valore decisivo per vincere i collegi e di conseguenza ottenere la maggioranza.
Rispetto al 2022, lo swing è di 2,7 punti a favore dei laburisti, che già erano avanti in questo dato 3 anni fa. Nel 2025, il vantaggio del partito di Albanese è di circa 9 punti, 54,8 a 45,2 per cento dei voti nel Two-Party count ancora in corso3. Un risultato molto netto che ha determinato un landslide (vittoria a valanga) nei collegi:

Con maggioranza assoluta a 76 seggi, i Laburisti ne hanno ottenuti già 93, doppiando la Coalition e arrivando molto vicini ad eguagliare il numero di seggi vinti nel Parlamento, record detenuto dal centrodestra con 94 seggi conquistati nel 1996. Almeno 9 candidati indipendenti sono riusciti a vincere il seggio, mentre ai partiti minori sono rimaste le briciole: i Laburisti hanno vinto così nettamente da togliere seggi anche ai Verdi, che hanno conservato appena 1 collegio e per pochi voti. Mantengono il loro seggio i partiti locali del Centre Alliance e Katter Party, resta a zero One Nation.

La geografia elettorale australiana non è cambiata molto rispetto al 2022, salvo ovviamente l’incremento dei seggi “rossi”: i Laburisti vincono in maniera nettissima nelle principali aree urbane del paese, in particolare a Sidney, Melbourne, Perth e Adelaide. Più variegati i risultati nel Queensland, stato che è in genere la roccaforte del Liberal Party, e nella sua capitale Brisbane. La Coalition domina negli enormi collegi rurali dell’Australia interna, che è però pochissimo popolata: oltre il 60% della popolazione australiana vive infatti nelle 6 maggiori aree urbane (le 5 evidenziate in mappa + Camberra). E’ nei sobborghi metropolitani che si giocano le elezioni ed è qui che Anthony Albanese e il Labor hanno ottenuto lo swing decisivo4, strappando collegi sia alla Coalition che a Verdi e Indipendenti. Bene i laburisti, come atteso, anche nei pochi collegi della Tasmania, dei Territorio del Nord e nel Territorio della Capitale Federale (Camberra).

I motivi della vittoria
Come ha fatto Albanese a confermarsi e incrementare il consenso dopo 3 anni di governo? Le ragioni sono complesse, provando a trovare pochi punti decisivi, in campagna elettorale il Labor ha puntato molto su welfare (soprattutto sanità), riduzione di alcune imposte federali e lavoro, senza venir meno agli impegni presi sull’ambiente. Albanese ha poi risposto ai dazi di Trump con un piano per rilanciare l’economia locale e contrastare la politica degli Stati Uniti. Il tema “dazi e Trump” non è stato impattante come in Canada, ma ha sicuramente pesato. Di contro il leader della Coalition, Peter Dutton, non è stato incisivo ed è sempre risultato meno apprezzato di Albanese nel gradimento dei candidati a Primo Ministro5, tanto da aver anche perso il proprio seggio parlamentare. Inoltre, in Australia è risultata poco rilevante la propaganda sui social media a favore della Destra, decisiva in altre elezioni nel mondo in questi ultimi mesi.
Nel complesso, Albanese e il Labor sono risultati convincenti su temi sociali impattanti per l’elettorato e “tradizionalmente di sinistra”, senza concessioni alla destra su ambiente o politiche migratorie, che non sono risultate decisive nel dibattito. Una strada da seguire per altri partiti di Centrosinistra nel mondo?
Lorenzo Regiroli
Redazione BiDiMedia
1 In Australia la legislatura della Camera dei Rappresentanti ha durata di soli 3 anni, caso unico al mondo.
3 https://tallyroom.aec.gov.au/HouseDefault-31496.htm
4 https://www.abc.net.au/news/2025-05-03/election-results-arrow-swing-maps/105208946